«Vedo da parte della criminalità di cui mi occupo ora da procuratore di Roma lo stesso uso dei metodi mafiosi, dei clan siciliani, l’infiltrazione, anzi, il tentativo di occupazione della pubblica amministrazione e l'avvicinamento corruttivo dei funzionari locali. Il tutto per avere gli stessi benefici che, negli anni in cui lavoravo a Palermo, le mafie cercavano: gli appalti, le concessioni, gli...